news
2013
ottobre
GESTIONE DELL’ACQUA IN EDILIZIA
ore. Tale quantità deve essere
stoccata in bacini
di accumulo
dove rimane in
decantazione per
48 ore
, trascorse le quali sarà inviata con una
pompa verso il sistema di trattamento.
I
sistemi di depurazione
possono essere di primo
o secondo livello a seconda del tipo di inquinanti
da trattare e dei limiti allo scarico da rispettare. In
alcuni casi possono essere necessari ulteriori trat-
tamenti, ad esempio di tipo chimico-fisici per la ri-
mozione dei solidi sospesi colloidali dall’acqua.
L’eventuale acqua in eccesso rispetto al limite dei
5 litri al mq viene considerata acqua di seconda
pioggia, quindi sufficientemente diluita per essere
reimmessa nella rete di distribuzione senza trat-
tamenti.
Gli impianti di trattamento sono dotati di
deolia-
tori
di classe 1 o 2 a seconda del fattore di rischio
inquinante. La normativa di riferimento per i se-
paratori di olio ed idrocarburi sono le UNI EN 858-
1 e 858-2. I deoliatori sono vasche di calma in cui
si dà modo agli oli di flottare secondo meccanismi
fisici di separazione liquido-liquido. In funzione del
tipo di dispositivo, di esigenze depurative e di di-
mensione d’impianto, la rimozione può avvenire
o per semplice gravità o attraverso filtri a coale-
scenza dove le goccioline d’olio disperse in acqua,
trattenute nel loro flusso dal materiale filtrante,
tendono ad unirsi dando origine ad aggregati che
per gravità si raccolgono in superficie. Una volta
saturata la camera di raccolta, un dispositivo di ot-
turazione provvede alla chiusura automatica, evi-
tando fuoriuscite.
Diverso è il caso del
trattamento delle acque re-
flue domestiche ed assimilabili
. In questi casi,
una soluzione efficace è la
fitodepurazione
, ossia
la depurazione mediante l’azione attiva delle
piante.
Gli impianti di fitodepurazione sono costituiti da
una serie di vasche a tenuta collegate tra di loro,
riempite di ciottoli di grossa pezzatura attraverso il
quale si distribuiscono i reflui da trattare (me-
dium), tessuto non tessuto e terreno vegetale
piantumato con specie arboree a piccolo busto ca-
paci di nutrirsi degli elementi provenienti dalle
acque di scarico, quali azoto e fosforo (nutrienti
principali cause dell’eutrofizzazione dei corpi idrici
ricettori).
Con questo tipo di impianti si ottiene il duplice
vantaggio di ridurre la quantità di acqua che il ter-
reno deve smaltire e di riequilibrare il ciclo del-
l’acqua grazie alla traspirazione delle piante.
Recupero e drenaggio delle acque meteo-
riche
Per quanto riguarda i
sistemi di recupero e dre-
naggio delle acque
è intervenuto l’
Ing. Marco
Zausa di Geoplast
, azienda che progetta e pro-
duce sistemi in plastica per l’edilizia.
Il sistema di punta della Divisione Acqua è
DRE-
NING
®
, particolarmente interessante perché con-
cepito per la gestione dell’acqua “in situ” come
alternativa alle più tradizionali pratiche di incana-
lamento e trasporto tramite condotte, i cui limiti
in termini di efficacia sono evidenti ogniqualvolta
le precipitazioni atmosferiche superino certi livelli.
DRENING
®
è un elemento in polietilene ad alta
densità con un’elevata superficie percolante, estre-
mamente versatile e quindi in grado di rispondere
a molteplici esigenze. Viene principalmente utiliz-
zato per la realizzazione di bacini interrati di smal-
timento delle acque meteoriche.
3