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news
lugl io
2017
IL CONVEGNO STEA DI SCHIAVON
la quantificazione delle sole perdite economiche, sia
dirette sia indirette, viene espressa in percentuale del
Costo stimato di Ricostruzione RC.
È stato quindi ribadito che la
Classe di Rischio Sismico
è un
indicatore tecnico-economico
che può orienta-
re, oltre agli investimenti immobiliari, anche la defini-
zione degli interventi sulle costruzioni, la qualità della
progettazione, dei componenti utilizzati e del costruire.
Tale indicatore consente quindi l’applicazione del rap-
porto costo-benefici, permettendo quindi di scegliere
e valutare il miglior intervento in funzione dell’edificio
esistente e delle necessità da perseguire.
L’indicatore Classe di Rischio Sismico viene espresso sot-
to forma di documento attestato che individua il livel-
lo di prestazione sismica e che conduce quindi ad una
classe di appartenenza ad una scala di Rischio Sismico.
L’ing. ha poi illustrato la scala della classificazione si-
smica con i relativi parametri, mostrando come gli
edi-
fci costruiti secondo
le
norme sismiche moderne
(
classe sismica A e B
) abbiano perdite annue attese
(
EAL
) oscillanti
tra lo 0,5 e l’1%
del costo di ricostru-
zione; viceversa, gli edifici costruiti in assenza di norme
sismiche hanno perdite annue attese (EAL) maggiori
del 2,5% del costo di ricostruzione; questi edifici rien-
trano nelle classi sismiche D, E, e F.
L’ing. Scotta ha inoltre parlato degli
incentivi fscali
previsti
per
gli
interventi di miglioramento sismico
:
la
Legge di Stabilità 2017
ha infatti disposto la proro-
ga della detrazione per le spese relative ad interventi
finalizzati all’adozione di misure antisismiche ex articolo
16-bis, comma 1, lettera i), del Tuir, introducendo tutta-
via alcune novità rispetto a quanto previsto per il 2016.
Per un approfondimento sui nuovi incentivi fsca-
li previsti
per gli interventi di miglioramento sismico
si rimanda alla sezione
L’Esperto Risponde presente
alla pagina 7
di questa rivista.
Il secondo intervento del convegno è stato quello del-
l’
ing. Giuseppe Melcangi
di Mapei S.P.A.
, che ha
parlato di
ripristino e
di
rinforzo statico degli edifci
esistenti mediante l’impiego di materiali composi-
ti fbrorinforzati
con i
sistemi FRP e FRG
per l’adegua-
mento sismico delle strutture in calcestruzzo armato, in
acciaio, in muratura e in legno.
Partendo dalla definizione tecnica di polimeri fibrorin-
forzati, Melcangi ha illustrato i vantaggi dei componenti
che li costituiscono (fibre e matrice); e così i partecipanti
hanno potuto constatare che mentre le fibre sono in-
dicate per sopportare i carichi e ridurre la deformazio-
ne, la matrice consente di ripartire gli sforzi, resistere
alla fatica e conferire protezione, ancoraggio e tenacità.
Melcangi ha quindi illustrato i numerosi vantaggi del
sistema per il rinforzo strutturale
FRP di Mapei
: dalla
diminuzione dei carichi dovuti al peso proprio del rin-
forzo, alla riduzione dei tempi di intervento, fino alla
completa reversibilità dell’intervento; dall’aumento del-
la resistenza senza irrigidire la struttura, alla totale eli-
minazione dei problemi di corrosione.
Il sistema
FRP di Mapei
è certificato ICC-ES ed è proget-
tato per assicurare un’elevata durabilità. I suoi prodotti
contengono fibre di carbonio, vetro, basalto e acciaio.
L’ing. ha poi presentato l’intera
gamma di soluzioni
Mapei FRP
distinguendo tra:
• tessuti in fibra di carbonio (MapeWrap C UNI-AX e
MapeWrap C UNI-AX HM; MapeWrap C BI-AX e Ma-
peWrap C QUADRI-AX);
• lamine in fibra di carbonio (CARBOPLATE);
• tessuti in fibre di vetro (MapeWrap G UNI-AX, Ma-
peWrap G QUADRI-AX);
• basalto (MapeWrap B UNI-AX);
• tessuti in fibra d’acciaio (MapeWrap S Fabric).
Sono stati poi spiegati i diversi
campi di applicazione
del sistema Mapei FRP: dal
rinforzo a flessione
al rin-
forzo
a taglio
, dal
confnamento di pilastri
al
placcag-
gio di nodi trave-pilastri per adeguamento sismico
.
L’ing. Melcangi ha poi parlato di un altro sistema per
il rinforzo strutturale, il
sistema FRG Mapei
, costituito
dalle reti di rinforzo Mapegrid e dalle linee Planitop
HDM, HDM MAXI e HDM RESTAURO.
Anche in questo caso, sono stati illustrati i
campi di
applicazione
del sistema Mapei FRG: dal
rinforzo di
paramenti murari
da applicare internamente o ester-
namente al
rinforzo di volte
.
A seguire, sono stati presentati anche i
sistemi Mapei
FRCM
in fibra rinforzata con matrice cementizia, indi-
cati
per il rinforzo di murature esistenti
in mattoni
pieni e malta di calce.
Il convegno è poi proseguito con l’intervento dell’
Ing.
Emanuele Zaniboni di Knauf
, che ha parlato di
sicurez-
za antisismica di elementi tecnici stratifcati a secco
.
L’intervento di Zaniboni è iniziato con una panorami-
ca sull’attività della
divisione Antisismika
di Knauf;
illustrando la
vision
e l’impegno aziendale, Zaniboni
ha raccontato l’impegno della Knauf nello sviluppo di
campagne sperimentali e progetti di ricerca, nella re-
alizzazione di periodici (vedi
Seismic WG
) dedicati alla
condivisione del
know-how
aziendale e nella prepara-
zione di convegni tecnici con illustri consulenti scientifi-
ci.
In partnership con le principali realtà scientifche
italiane (PoliMI – UniNA – UniPI)
, la divisione Knauf
Antisismika si è impegnata anche nella realizzazione
di pubblicazioni tecnico-scientifiche sul comportamen-
to antisismico di elementi tecnici a secco.
Zaniboni ha poi illustrato la situazione normativa vi-
gente per quanto riguarda gli elementi costruttivi se-
condari senza funzione strutturale (tamponamenti e
pareti non portanti), ed ha poi analizzato le modalità
con le quali si determinano gli effetti dell’azione sismi-
ca su tali elementi e sul loro dimensionamento.
Per quanto riguarda il primo aspetto, i
riferimenti
normativi
sono dati dalla
normativa italiana
(Nor-
me Tecniche Costruzioni 2008 - Circolare 02/02/2009
n.617, “Istruzioni per l’applicazione delle ‘Nuove Nor-
me Tecniche per le Costruzioni’), da quella
europea
(Eurocode 8, Eurocode 3) e da quella degli
USA
(FEMA
E-74 del 2001; ASCE 41 del 2013 e ASCE 7 del 2010).
Zaniboni ha proseguito quindi elencando i vantaggi
dei
tamponamenti progettati in modo da
non su-
bire
danni
a seguito di spostamenti d’interpiano, per
effetto della loro
deformabilità
intrinseca ovvero del
collegamento con la struttura, evidenziando quindi le
performance positive
e rispettose della normativa
dei
sistemi a secco Knauf
.
L’ing. ha poi spiegato come valutare la capacità de-
formativa dei sistemi secondari nel piano proprio del-
l’elemento tecnico e nel piano traversale alla partizio-
ne (comportamento
“In-plane”
e
“Out-plane”
).
Sono stati poi citati i prodotti
Knauf GKB, VIDIWALL,
AQUAPANEL E DIAMANT
.
Zaniboni ha successivamente illustrato con schemi e vi-
deo alcuni test ciclici e dinamici svolti da Knauf all’inter-
no dei suoi laboratori dove vengono simulati i terremoti.
L’intervento si è poi concluso con la spiegazione delle
modalità di collegamento dei tamponamenti a secco
con le strutture portanti e i sistemi Knauf.
Il quarto e ultimo intervento è stato quello dell’
ing.
Matteo Canevarolo di Ytong
, che ha spiegato le
ca-
ratteristiche meccaniche di un blocco in calcestruz-
zo cellulare aerato autoclavato
–
c.a.a.
(un materiale
termicamente isolante e resistente al fuoco) e le mo-
dalità con cui si dimensionano le murature portanti rea-
lizzate con questo specifico materiale.
L’ing. ha quindi illustrato le proprietà di un sistema co-
struttivo in AAC; nel dettaglio, si tratta di un blocco pie-
no e alleggerito - costituito da materiale isotropo - che
viene posato con un giunto sottile di colla.
L’intervento di Canevarolo è poi proseguito con la spie-
gazione delle modalità in cui è possibile coniugare an-
tisismica e isolamento termico in caso di una muratura
armata in c.a.a.
L’ing. ha quindi spiegato che i blocchi in c.a.a. di Ytong
hanno un
valore di trasmittanza vicino a quello dei
materiali isolanti tradizionali
e migliore del tampo-
namento in laterizio (Isolanti: 0,03 – 0,05 W/mK - Tam-
ponamento AAC 0,07 – 0,08 W/mK – Tamponamento
laterizio 0,20 – 0,30 W/mK). Una muratura portante in
AAC, inoltre,
permette di ridurre lo spessore dell’iso-
lamento a cappotto
, rispetto alla muratura in laterizio.
I blocchi in c.a.a., quindi, sono in grado di garantire
ottime prestazioni termiche
e un’
elevata tenuta
all’aria
, grazie alle caratteristiche tecniche di questo
materiale isotropo.
Infine l’ing. Canevarolo ha illustrato le resistenze mec-
caniche delle lastre armate portanti e non portanti per
solai realizzate in c.a.a.
Il convegno organizzato dal Gruppo STEA si è
poi
concluso con una visita guidata e una degustazio-
ne alle Distillerie Poli di Schiavon
, che hanno aperto
le porte ai numerosi partecipanti al convegno, i quali
hanno potuto così visitare la sala di distillazione, le va-
rie cantine in cui viene fatta riposare la tanto pregiata
Grappa e la sala degustazione, dove è stato possibile
degustare e assaggiare i vari distillati Poli.